Cesare Fiorio, l’uomo che attirò Ayrton Senna alla Ferrari
Divenuto team manager della Ferrari, Cesare Fiorio ottenne subito le prime vittorie e iniziò trattative segrete con l’asso invincibile della Formula 1, Ayrton Senna, che convinse a firmare per la squadra di Maranello ma… come le cose non siano andate per il giusto verso lo racconta lui stesso per la prima volta in questo volume, scritto in collaborazione con Boccafogli.
In Fiorio, l’uomo che attirò Senna alla Ferrari, Roberto Boccafogli racconta Cesare Fiorio tra rally, F1 e Senna. Tutti passaggi concatenati. Ultima opera aggiuntasi alla collana “Vite da corsa”, la semi-autobiografia di Cesare Fiorio, sembra ruotare soltanto intorno alla Formula 1 come indica il sottotitolo, invece non mancano naturalmente gli anni alla direzione sportiva di Fiat e di Lancia con diciotto titoli tra rally e pista.
Questo elegante volume fa conoscere tanti retroscena delle corse che non si conoscevano sopratutto del periodo di Fiorio in Lancia e Ferrari. Racconta l’era più epica dei rally. In totale, oltre duecento pagine elegantemente rilegate con circa duecento foto. Cesare Fiorio è un uomo di successo e di multiforme attività nel mondo dello sport. Buon pilota dilettante da ragazzo, è stato poi direttore sportivo della Lancia e della Fiat, che con lui conquistarono diciotto titoli mondiali fra rally e pista.
Divenuto team manager della Ferrari ottenne subito le prime vittorie e iniziò trattative segrete con l’asso invincibile della Formula 1, Ayrton Senna, che convinse a firmare per la squadra di Maranello ma… come le cose non siano andate per il giusto verso lo racconta lui stesso per la prima volta in questo volume, scritto in collaborazione con Boccafogli.
Un racconto avvincente di decenni di automobilismo internazionale, ricco di retroscena sconosciuti e illustrato da immagini straordinarie, che non si fermano al muretto dei box. Fra l’altro, è documentata l’attività agonistica di Fiorio come campione internazionale di motonautica nonché il record di traversata atlantica da lui conquistato con il “Destriero”. Il libro vanta la prefazione di Jean Alesi.
Uomo e manager sportivo eclettico Fiorio. Laureato in scienze politiche, è stato per venticinque anni uno dei personaggi decisivi nel rendere i rally una specialità professionistica. Nel 1961 vinse come pilota un titolo italiano di velocità di categoria GT (classe 1150 centimetri cubi) pilotando una Lancia Appia Zagato. Nel 1963 Cesare Fiorio fondò l’HF (High Fidelity), cioè il reparto corse della casa torinese, che cominciò così a essere una protagonista fissa dei grandi rally internazionali.
Nei vari ruoli di direttore sportivo Lancia e Fiat e di responsabile-competizioni del Gruppo Fiat, Cesare Fiorio ha vinto diciotto titoli mondiali. Nello specifico dieci Mondiali Rally Costruttori di cui sette con la Lancia (1972, 1974, 1975, 1976, 1983, 1987, 1988) e altri tre con la Fiat (1977, 1978, 1980), ottenendo anche cinque titoli riservati ai piloti (Sandro Munari su Lancia nel 1977, Markku Alén su FIAT e Lancia nel 1978, Walter Röhrl su Fiat nel 1980, Juha Kankkunen su Lancia nel 1987, Miki Biasion su Lancia nel 1988). Inoltre ha ottenuto tre titoli mondiali con la Lancia nella categoria Endurance (Sport) nel 1979, 1981 e 1982.
È stato anche pilota di motonautica, diventando due volte campione del mondo e sei volte campione europeo, vincendo in tutto trentuno Gran Premi. Nel 1992, con il “Destriero”, ha portato a termine la più veloce traversata atlantica da ponente verso levante compiuta da un’unità navigante non indirizzata a usi commerciali, attraversando l’Atlantico in 58 ore 34 minuti. Tale record, che non è stato ritenuto meritevole dello Hales Trophy, è comunque entrato nel Guinness dei primati e fino a oggi non è mai stato infranto.
È stato direttore sportivo della Ferrari dal 1989 all’inizio del 1991, dove ottenne venticinque podi e nove vittorie su trentasei GP (una ogni quattro), di cui tre nel 1989 e 6 nel 1990, quando con Prost la Ferrari sfiorò il titolo piloti che mancava dal 1979 (e sempre dal 1979 la Ferrari non otteneva 6 vittorie nello stesso anno). Dopo le prime quattro gare del 1991 lasciò la scuderia per i contrasti con la Presidenza. Abbandonata per alcuni anni la F1, vi tornò nel 1994 con la Ligier, e al nono Gran Premio, in Germania a Hockenheim, ottenne un secondo e terzo posto coi due piloti Panis e Bernard.
Passò poi alla Forti rimanendovi fino alla metà della stagione 1996, quando il team italiano si ritirò dalla competizione. Fiorio tornò quindi alla Ligier (vittoria al GP di Monaco 1996 con Panis, la Ligier non vinceva una gara dal 1981) e vi rimase anche nel 1997 quando si trasformò in Prost Grand Prix. A fine 1998 si trasferì poi alla Minardi rimanendovi fino alla metà del 2000. Dopo il ritiro ha collaborato con la Rai, partecipando al programma televisivo Pole Position, e gestisce una struttura ricettiva nel territorio di Ceglie Messapica. È padre di Alex Fiorio, anche lui pilota di rally e poi dirigente sportivo, e di Giorgia Fiorio, attrice e cantante degli anni 1980, e oggi fotografa.