Fiat e Abarth: l’elettrico dà la scossa finale ai rally
L’obiettivo pare quello di cambiare la natura di Fiat e Abarth e demolire completamente la tradizione sportiva che non affascina più. In un contesto del genere non può non aver influito la scelta miope di rendere i rally delle gare semplici, incapaci di produrre marketing. Incapaci di trasformare una vettura in una leggenda di potenza e robustezza. Impossibilitati a creare miti leggendari.
Parla dal tetto del Lingotto di Torino, trasformato in un giardino che presto aprirà a tutti, proprio mentre la palazzina di Gianni Agnelli viene messa in vendita da PSA e in fretta e furia vengono scippate le bandiere italiana, europea e aziendale. Ditte di nuovi italiani smantellano gli interni della palazzina simbolo della storia industriale italiana, mentre durante l’EV Day 2021, Olivier François, il numero dell’ormai iper francesizzato marchio Fiat, ribadisce la svolta elettrica già annunciata a più riprese. Dopo la proiezione di un video registrato a Torino durante il primo lockdown, con cieli azzurri e alberi in fiori, François dice: “Ci serviva un lockdown per capire il messaggio?”. Ma quale messaggio? Che le auto inquinano e gli aerei, le navi, i trattori e i camion no?
Ed ecco la svolta: Fiat sarà 100% elettrica “almeno in Europa”, dice il manager. Quando? “Quando potremo offrire auto elettriche al prezzo di quelle a benzina, che dovrebbe essere fra il 2025 e il 2030”, perché la vocazione di Fiat è quella di offrire auto sostenibili per tutti. L’esempio è la concept Centoventi, “un’elettrica pura per la gente”, dice François, che rivendica la scelta fatta con la nuova 500, offerta soltanto in versione elettrica: “Abbiamo fatto all-in con la nostra auto più iconica”. Vero, adesso la 500 non farà più concorrenza alle rivali endotermiche del gruppo.
Ma non solo Fiat sarà elettrica. Anche Abarth offrirà auto solamente elettriche, presumibilmente sulla base della nuova 500, a partire dal 2024. E conclude con un nuovo slogan: “è green solo quando è green per tutti”. Se Fiat appare destinata a diventare un brand completamente elettrico dal 2030, con Abarth si schiaccia sull’acceleratore e il Marchio percorrerà una strada ancora più radicale già dal 2024, con tutti i nuovi modelli a propulsione completamente elettrica. I rally, ormai non interessano più neppure per la clientela sportiva, esigua ormai per la verità, e soprattutto per evitare di rilanciare un Marchio che può fare pericolosa concorrenza alla Peugeot.
Fondata nel 1949 da Carlo Abarth (chissà Buonanima come si starà rivoltando nella bara), l’azienda omonima aveva ottenuto successo a partire dalle sue marmitte, potenti e rumorose. Componente che a breve sarà relegato ai modelli storici. Abarth attualmente propone versioni prestazionali dei modelli Fiat: è in gamma con 500 e 500C in svariate salse, tra cui la piccantissima 695 Essesse. Fino al 2019 proponeva anche la sua versione della 124 Spider, da cui è derivato un modello da rally omologato nella categoria FIA R-GT.
Se è vero che nei piani della società manca il motorsport, ormai ritenuto utopico, non manca tuttavia l’idrogeno come soluzione per i veicoli commerciali leggeri che, dal 2022, vedranno l’elettrificazione su tutti i modelli. Unica eccezione sarà il Fiorino, prima di un processo totalizzante che coinvolgerà, entro la fine del 2024, tutta la gamma del brand. L’obiettivo pare quello di cambiare la natura di Fiat e Abarth e demolire completamente la tradizione sportiva che non affascina più. In un contesto del genere non può non aver influito la scelta miope di rendere i rally delle gare semplici, veloci, incapaci di produrre marketing. Incapaci di trasformare una vettura in una leggenda di potenza e robustezza. Impossibilitati a creare miti leggendari. Signori e signore, benvenuti alla fine di un’epoca, certi che ne inizierà un’altra che non sarà necessariamente migliore, in cui il Made in Italy farà spazio al Made in Altrove…