Esapekka Lappi e il Rally di Germania: percorso insidioso

Esapekka Lappi al Rally di Germania

I nostri tecnici fanno un buon lavoro, ma è ovvio che più il percorso è insidioso e più è importante avere delle buone informazioni, e nella giusta quantità. Ma il livello di aderenza può cambiare così tanto da una curva all’altra che…

Il Rally di Germania, disputato sulla superficie che l’ha visto debuttare nel karting, cioè l’asfalto, e che lo scorso anno è stato teatro dell’unico suo podio fino ad allora nel WRC su asfalto, non è tra i più semplici da gestire, secondo Esapekka Lappi. Inevitabile approfondire l’argomento.

Qual è la caratteristica di questa gara?

L’asfalto sporco, soprattutto quando piove. In tutta sincerità, questa cosa non mi è mai piaciuta molto. Nonostante ciò, l’anno scorso abbiamo tenuto un buon ritmo, e grazie ad un po’ di sfortuna o agli errori di alcuni concorrenti, siamo comunque saliti sul podio: è la dimostrazione che anche la costanza è fondamentale”.

Qual è la difficoltà più grande: saper leggere la strada asfaltata o avere buone informazioni da parte dei tecnici?

Per me è sicuramente la valutazione del grip. I nostri tecnici fanno un buon lavoro, ma è ovvio che più il percorso è insidioso e più è importante avere delle buone informazioni, e nella giusta quantità. Ma il livello di aderenza può cambiare così tanto da una curva all’altra che è davvero difficile saperlo valutare”.

L’esperienza sembra davvero importante…

“Sarà la mia sesta partecipazione, la terza nel WRC, e credo di dover migliorare ancora nella Panzerplatte. L’anno scorso ero tra due e tre decimi al chilometro dallo scratch, che va bene, ma devo cercare di migliorare. Uno dei fattori fondamentali è la corretta gestione degli pneumatici: penso di averlo fatto bene l’anno scorso, infatti le mie gomme sono arrivate a fine gara ancora in buono stato, e quindi credo di poter attaccare un po’ di più”.

In Corsica avevi detto che il tuo passato nei kart era stato utile per il calcolo delle traiettorie…

Sì, ma non credo che questa volta possa essere d’aiuto. Qui la strada è troppo stretta e sporca”.

Spesso si dice che qui si tratta di tre rally in uno: quale preferisci?

Preferisco le speciali nei campi della Saarland. È più naturale, c’è anche più spazio, e i minimi errori non vengono subito puniti con l’urto contro un cordolo o un muretto, come invece succede nella zona dei vigneti”.