Donne e due ruote: Fabrizia Pons versione motocross
Sul finire di marzo del 1974, a Maggiora, si sfidano i “Big” del motocross internazionale e nazionale. Ci sarà anche una competizione riservata agli juniores su mezzi da cross da 250 cc. Scenderanno in pista in cinquanta, tra cui ”Felicino” Agostini, fratello di Giacomo, il campione mondiale di velocità. Ci sarà anche Fabrizia Pons, la prima rappresentante femminile che nella storia del motocross, abbia ottenuto la licenza per correre.
Il 29 marzo del 1974 è la viglia di una spettacolare lotta a Maggiora per il titolo italiano di motocross. Sul “Mottaccio” del Salmone si svolgerà la seconda delle sette gare in programma nel calendario della massima serie nazionale della specialità. Sarà presente alla gara il fratello del campione Agostini, ma non solo. Tenetevi forte: c’è Fabrizia Pons, prima e in quel momento unica rappresentante femminile che nella storia del motocross, abbia ottenuto la licenza per poter correre con le due ruote artigliate. Ma andiamo con ordine.
Tornano di scena le potenti moto fuori strada sulla pista del “Mottaccio” del Balmone di Maggiora. Domenica 31 marzo 1974 si svolgerà la seconda di sette gare valevoli per l’assegnazione del titolo di campione italiano. Ci saranno tutti i migliori motocrossisti del momento: da Angiolini a Cavallero, a Bessone e Ferrari, fino al campione uscente Piron. Le prove ufficiali sul circuito sono previste per domenica mattina, ma parecchi piloti sono già a Maggiora da alcuni giorni per allenarsi sulla pista che è giudicata dai tecnici una delle migliori d’Europa.
Domenica oltre la gara che vedrà impegnati i corridori italiani già affermati in campo internazionale, ci sarà una competizione riservata agli juniores su moto da 250 cc. Scenderanno in pista in cinquanta, tra cui “Felicino” Agostini, fratello di Giacomo, il campione mondiale di velocità. Ci sarà anche Fabrizia Pons, la prima rappresentante femminile che nella storia del motocross, abbia ottenuto la licenza per correre.
Le cronache raccontano che, mentre accarezza la sella della sa moto, una giovanissima Fabrizia, che ancora ai rally non pensa, dica: “Non è uno sport per donne, me lo dicono tutti, ma mi piace moltissimo correre su queste moto. Sono dei bolidi. Ho incominciato a guidare giovanissima le motorette dei miei amici e mi sono appassionata ai punto da volere partecipare anche a qualche gara”. Anche per lei, che ha imparato a praticare le acrobazie sulle due ruote in piazza d’Armi a Torino, cinque manches e quattro turni di prove.