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Deltona e Martini Racing all’alba del Mondiale Rally 1992

Juha Kankkunen al Rallye Sanremo 1992 con la Lancia Delta Martini

Dopo il ritiro della Casa italiana dalle competizioni, il testimone passa a una squadra mista: da una parte lo sponsor di sempre nel ruolo di gestore, dall’altra un team affiatato e già ricco di esperienza, il Jolly Club, in quello di esecutore. E in mezzo l’ultima evoluzione della berlinetta che ha vinto cinque titoli mondiali consecutivi e che, secondo quanto diceva Giorgio Pianta, all’epoca neoresponsabile delle attività sportive del gruppo Fiat, sarebbe stata ancora aggiornata, come negli anni precedenti, nel corso della stagione dagli uomini dell’Abarth in corso Marche a Torino.

La Lancia, ufficialmente, non c’è più. Ma rimane un’ombra minacciosa: a vederla si direbbe una strana creatura, gonfia, muscolosa, terribile. Pronta a rifilare un altro “ko” agli avversari. Si tratta dell’arma di un nuovo team italiano nel Mondiale Rally che si apre il 23 gennaio 1992 con il “classico” Montecarlo. Inutile nascondere che si tratta del Martini Racing e che il “mostro” in questione è un’auto che si chiama Lancia Delta HF Integrale. La presentazione avviene il 7 gennaio 1992 a Saint-Paul-Pe-Vence. E seppure, in quegli anni, sarebbe potuto sembrare un gioco di parole, in effetti non lo era.

Dopo il ritiro della Casa italiana dalle competizioni, il testimone passa a una squadra mista: da una parte lo sponsor di sempre nel ruolo di gestore, dall’altra un team affiatato e già ricco di esperienza, il Jolly Club, in quello di esecutore. E in mezzo l’ultima evoluzione della berlinetta che ha vinto cinque titoli mondiali consecutivi e che, secondo quanto diceva Giorgio Pianta, all’epoca neoresponsabile delle attività sportive del gruppo Fiat, sarebbe stata ancora aggiornata, come negli anni precedenti, nel corso della stagione dagli uomini dell’Abarth in corso Marche a Torino.

La Lancia Delta HF Integrale in azione
La Lancia Delta HF Integrale in azione

La nuova scuderia, nella quale Claudio Bortoletto è il direttore sportivo, si avvale nel 1992 di quattro piloti: il campione del mondo Juha Kankkunen, il francese Didier Auriol, i giovani Andrea Aghini e l’altro transalpino Philippe Bugalski. Il programma è di 10 gare per i primi due, 6 per Bugalski, 5 per Aghini. In più al Safari, oltre a Kankkunen, verranno impiegati due specialisti, il veterano Waldegaard e l’argentino Recalde. Ninni Russo sarà il coordinatore fra il Martini Racing e la Lancia che continuerà comunque a impiegare in gara alcuni dei suoi uomini, tecnici e meccanici.

In tutto saranno una cinquantina le persone utilizzate nelle prove Mondiali. “Gli obiettivi? – rispondevano all’unisono Kankkunen e Auriol –. Vincere il più possibile. Abbiamo provato l’HF e siamo rimasti entusiasti. Non ci aspettavamo che si potesse ancora migliorare una vettura che veniva considerata quasi imbattibile. E’ più agile da guidare, quindi anche più facile da portare al limite. Siamo ottimisti, anche se bisognerà vedere cosa hanno fatto, nel frattempo, i nostri rivali”. Insomma questa Deltona (così è stata definita la vettura che è più larga e imponente del modello precedente) continuerà a fare paura. Il primo appuntamento è quello di Montecarlo e l’esame sarà superato egregiamente, con una splendida doppietta sul podio: Auriol vincitore assoluto, Kankkunen terzo e Bugalski quinto.