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Dario Cerrato, l’uomo da battere

Dario Cerrato, Traga Florio 1986

Il pilota italiano Dario Cerrato ha scalato le vette del mondo delle competizioni rally, diventando una figura di spicco nel panorama automobilistico.

Nell’universo delle persone di successo, Dario Cerrato emerge come un esempio di determinazione, talento e perseveranza. La sua storia personale è una testimonianza di come il duro lavoro, la passione e l’impegno possano trasformare la vita di una persona, portandola a raggiungere traguardi eccezionali. Oltre ai suoi successi sportivi, Dario Cerrato è anche un esempio di integrità e umiltà. Nonostante le sue vittorie e la sua fama, è sempre rimasto modesto e vicino alla sua comunità. Ha dedicato tempo ed energia ad attività di volontariato, incoraggiando i giovani aspiranti atleti a perseguire i loro sogni.

La storia sportiva di Dario Cerrato è una dimostrazione di quanto sia importante rimanere determinati e lottare per ciò in cui crediamo. Le sue imprese nello sport sono diventate una fonte di ispirazione per molti, dimostrando che non ci sono limiti quando si ha passione e dedizione. Il pilota italiano ha scalato le vette del mondo delle competizioni rally, diventando una figura di spicco nel panorama automobilistico. Questo articolo svelerà la sua vita, la sua passione per i motori e i momenti salienti della sua carriera.

Dario Cerrato, Rally della Lana 1980 foto Caludio Cappio
Dario Cerrato, Rally della Lana 1980 foto Caludio Cappio

L’infanzia di Dario Cerrato

Dario Cerrato è nato il 28 settembre 1951 a Corneliano d’Alba, in provincia di Cuneo, in Italia, in una famiglia dedita all’edilizia. Lasciato in tenera età il paese di nascita per necessità lavorative paterne, Dario Cerrato si è trasferito a Torino con la famiglia, nella attuale zona di via Ventimiglia, dove il papà ha realizzato una importante fortuna imprenditoriale durata decenni e di cui ancora oggi c’è memoria. Va anche detto che, da giovane, Cerrato non dimostrava un grande interesse per il mondo dell’automobilismo sportivo, passione nata successivamente e poi costantemente alimentata nel corso degli anni. All’inizio Cerrato era appassionato di moto. Di cross. Il papà lavorava sodo e la mamma, Felicina, lo viziava a sufficienza.

Gli inizi della carriera

La vita di Dario Cerrato ha preso una svolta decisiva quando, all’età di 22 anni, ormai studente universitario, ha deciso di dedicarsi interamente al mondo delle corse automobilistiche. Il suo debutto avviene al Rally Lana 1973, su Fiat 124 Sport Spyder del fratello Pier Luigi e con alle note Geppi Cerri, amico appassionato di rally e compagno di università. Già l’anno dopo corre otto rally. Tutti impegnativi: Team 971, Colline di Romagna, San Giacomo, Rododendri, Sanremo, 100.000 Trabucchi, Valle d’Aosta e Coppa Liburna. Tutti con Geppi Cerri a leggere le note, nei primi tre con la Fiat 125 e nei successivi con la Opel Ascona. In generale, nel corso degli anni ’70 (navigato anche dal fratello Pier Luigi, oltre che da Silvio Melano e Lucio Guizzardi) ha partecipato a numerosi rally nel nord Italia, guadagnandosi la reputazione di giovane promessa. Il suo stile di guida incisivo e la sua forte capacità di adattarsi a qualsiasi tipo di situazioni e fondi gli hanno permesso di emergere come uno dei talenti più promettenti nel panorama rally internazionale.

Rally della Lana 1989: tutti contro Dario Cerrato
Rally della Lana 1989: tutti contro Dario Cerrato

Gli Anni d’Oro di Cerrato

Negli anni ’80, Dario Cerrato ha raggiunto il suo apice di carriera. Nel 1979 ha debuttato nel Campionato del Mondo Rally su una Opel Ascona 2000 della Conrero Squadra Corse, ottenendo ottimi risultati: primo di classe e quinto assoluto. La sua abilità di guida è ancor più evidente nel 1985, quando è di nuovo quinto assoluto (quinti di classe) al Rally Sanremo, una delle competizioni più prestigiose e difficili al mondo. La macchina di Cerrato era la Lancia 037 del Jolly Club, un’auto che gli ha permesso di competere ad alti livelli. Come accennato, il miglior risultato in una gara del Mondiale Rally è lo splendido secondo posto del Rally di Sanremo del 1986. Dopo aver raggiunto il successo internazionale, Dario Cerrato ha deciso di ritirarsi dalle gare di rally professionistiche verso il 1993 e riducendo le presenze nei quattro anni successivi. Lo si è rivisto al volante, con a fianco Geppi Cerri e ospite di Rallylegend, nel 2011.

Tuttavia, la sua passione per il mondo dei motori è rimasta intatta. Due volte campione europeo, nel 1985 e nel 1987 rispettivamente su Lancia Rally 037 e Lancia Delta HF 4WD e vincitore di 21 gare nell’arco delle sei edizioni disputate; sei volte campione italiano (1985, 1986 e 1988, 1989, 1990 e 1991). In carriera ha partecipato a diverse edizioni del Mondiale Rally, riuscendo ad andare a punti con una costanza incredibile in ben otto stagioni. Come miglior piazzamento in classifica generale vanta il sesto posto della stagione 1990, ottenuto in virtù di tre quarti posti in prove del campionato (Monte Carlo, Portogallo e Sanremo).

L’eredità di Dario Cerrato come pilota di rally è senza dubbio notevole. Ha ispirato diverse generazioni di piloti italiani, tra cui Paolo Andreucci, di cui è stato mentore, dimostrando che con dedizione e impegno si possono raggiungere grandi traguardi. La sua carriera sportiva rimarrà un punto di riferimento per molti appassionati di rally.

Conclusioni

Dario Cerrato, un autentico campione, ha lasciato il segno nella storia sportiva italiana attraverso la sua determinazione e la sua capacità di affrontare sfide. La sua storia continuerà a influenzare e motivare generazioni future di atleti, dimostrando che con impegno e sacrificio si possono raggiungere risultati straordinari. Dario è un esempio vivente di come determinazione, talento e passione possano condurre a un successo straordinario. La sua storia personale e la sua evoluzione sportiva sono un testamento all’importanza di seguire le proprie passioni e di perseverare nonostante le sfide.