McRae e il doppio salto vincente al Rally Acropoli 2000
Saltare entrambi i dossi significava mantenere la Ford Focus RS WRC bloccata in volo e pregare che il salto sia abbastanza lungo da non atterrare sull’altro dosso. Se funzionasse, McRae e Grist potrebbero risparmiare un po’ di secondi. Com’era prevedibile, nessun altro ci aveva davvero pensato. E se qualcuno ci aveva pensato, aveva deciso di scartare l’idea preferendo scalare marcia e fare i due salti, con la certezza di portare la macchina tutta intera dall’altra parte.
Sabato mattina, Rally dell’Acropoli, anno 2000. Colin McRae ha un piano. La PS Mendenitsa, appena a sud di Lamia, presenta un doppio salto in prossimità del traguardo. L’approccio è molto, molto veloce. Ma Colin pensa a lungo e intensamente. Il risultato finale di quel processo di pensieri non è trovarsi d’intesa con il suo copilota Nicky Grist. Ma tanto McRae aveva già deciso: “Penso che possiamo saltarlo”.
Saltare entrambi i dossi significava mantenere la Ford Focus RS WRC bloccata in volo e pregare che il salto sia abbastanza lungo da non atterrare sull’altro dosso. Se funzionasse, McRae e Grist potrebbero risparmiare un po’ di secondi. Com’era prevedibile, nessun altro ci aveva davvero pensato. E se qualcuno ci aveva pensato, aveva deciso di scartare l’idea preferendo scalare marcia e fare i due salti, con la certezza di portare la macchina tutta intera dall’altra parte.
Colin ha sempre avuto la capacità di leggere una strada in modo diverso dagli altri. Ma nulla era assolutamente sicuro. Per convincersi che fosse la scelta giusta, chiamò il padre, che prese l’auto da ricognizione di Colin, una Escort Cosworth e andò con Roy Campbell, copilota di Jimmy sulla terra, e andò a dare un’occhiata. Jimmy McRae decise di provarlo quel sato, però. E una volta che si assicurò che nessuno potesse scendere lungo la strada, partì a tavoletta.
Ce l’avevano quasi fatta… Sono atterrati sul secondo salto. Malcolm Wilson, amministratore delegato di M-Sport, non era molto contento quando la Escort tornò danneggiata all’anteriore. Ma papà cosa disse a Colin? “Dovrebbe funzionare, se vai più veloce di noi che ce l’avevamo quasi fatta!”. Camminando in auto verso la prova, Nicky chiede a Colin se l’avrebbero fatto veramente.
E Colin rispose altrettanto sinceramente: “Non sono sicuro, vedrò come mi sento quando arrivo lì”. Ricorda Grist: “Siamo usciti da una curva e ho chiamato il rettilineo e i salti. Proprio quando mi aspettavo di sentire l’auto frenare pesantemente, Colin ha tenuto il piede giù e ho pensato: Oh, Cristo, lo sta facendo”. L’auto decolla, quasi spinta da un calcio. Colin riesce a saltare entrambi i dossi. Grist tira un sospiro di sollievo e dice: “Secondo me è un po’ rischiosa, sarebbe meglio non ripeterlo nel giro del pomeriggio”.
Ma la risposta di Colin McRae fu tipica del suo personaggio. “No, no, no, l’ho spostata un pochino a sinistra la macchina. Andremo più a destra questo pomeriggio”. Loro fece davvero. Anzi, lo fecero davvero. Vinsero il rally. McRae si confermò tra gli Dei del WRC. Lì, all’Acropolis. Un eroe.