C’era una volta il Safari: il libro di Limone e Remondino
Storie meravigliose, esaltanti, belle e a volte drammatiche, proprio come la grande gara sulla quale sono state dipinte, il Safari. Ma non è tutto qua. Il Coronation Safari Rally, poi East African Safari, quindi Safari Rally per citare le tre denominazioni che si sono succedute dal 1953 ad oggi, è questo ma, anche, tanto altro.
Quando pensiamo al Safari abbiamo tutti negli occhi e nel cuore le immagini e le storie di Miki Biasion e Tiziano Siviero, di Sandro Munari, delle Lancia Fulvia, Stratos, 037 e Delta. Delle Fiat 124 e 131 Abarth. Cioè di quell’automobilismo italiano di vertice che si è esaltato e ci ha esaltato in oltre vent’anni, dal primo sbarco della Lancia in Africa, nel 1969, sino alla terza e ultima vittoria della Casa torinese, conquistata da Kankkunen nel ’91 dopo la magnifica doppietta di Biasion e Siviero nell’88-’89.
Storie meravigliose, esaltanti, belle e a volte drammatiche, proprio come la grande gara sulla quale sono state dipinte. Ma non è tutto qua. Il Coronation Safari Rally, poi East African Safari, quindi Safari Rally per citare le tre denominazioni che si sono succedute dal 1953 ad oggi, è questo ma, anche, tanto altro.
Alle grandi storie, infatti, si aggiungono mille piccole-grandi storie, vissute da equipaggi italiani e non, a bordo di vetture italiane. Modelli che a volte è difficile immaginare impegnati al Safari in quella che per essi è stata una lotta per la sopravvivenza. Parliamo delle Fiat – 600; 850; 127; 128; 125; 1100; 1400; 1500; 1800; 2300 – ma anche delle Alfa Romeo 1750 coupé; Giulia Ti; Alfasud; Alfetta Gtv.
Sono le “altre italiane”, vetture che hanno contribuito a dar forma alla presenza tricolore in Africa e che nel volume di Sergio Limone e Sergio Remondino sono descritte, raccontate, rivissute. Il tutto corredato da magnifiche immagini, buona parte delle quali provenienti dall’archivio McKlein.
Il Safari Rally, detto anche semplicemente Safari, è stata istituita dalla East African Coronation Safari per celebrare l’incoronazione della Regina Elisabetta II. La prima edizione, svoltasi tra il 27 maggio e il 1º giugno del 1953, attraversava il Kenya, l’Uganda e la Tanzania (all’epoca Tanganica).
Fino al 1974 la gara ebbe nome di East African Safari Rally; in seguito divenne Safari Rally. Il Safari Rally è considerato da molti come il rally più duro del mondo.
L’evento fu cancellato dal Campionato Mondiale Rally (WRC) nel 2003 per mancanza di fondi dell’organizzazione. Dopo alcuni anni in cui aveva validità solamente continentale, nel 2007 e nel 2009 è stata gara valevole per l’Intercontinental Rally Challenge. Nel 2020 è tornato a far parte del giro iridato dei rally, ma non è più la gara che abbiamo conosciuto nei decenni passati. Neppure ci assomiglia.