Carlos Reutemann: non solo F1 e politica, ma anche rally
Pilota affermato in F1 con i team Brabham, Lotus, Ferrari e Williams e conosciuto dal grande pubblico come “Lole”, lo spettacolare driver argentino era vice campione del mondo F1 del 1981 e terzo per ben tre volte. Aveva corso anche con sport prototipi, ma i rally del WRC gli mancavano. E così decise di stabilire un record imbattuto durante la sua vita. Carlos Reutemann è riuscito ad andare a podio in F1 e nel Campionato del Mondo Rally. E come lui, mai più nessuno.
Appassionato di motori fin da ragazzo, inizia a farsi conoscere nell’ambiente grazie a numerose affermazioni a livello locale e si trasferisce in Europa nella seconda metà degli anni Sessanta. Soprannominato “Lole”, fu definito da Enzo Ferrari un “pilota tormentato e tormentoso”, forse in riferimento ai suoi frequenti ed estremi alti e bassi: per colpa della sua personalità alternava infatti giornate in cui era praticamente perfetto ad altre in cui era irriconoscibile, vedi l’epilogo del Mondiale F1 1981.
Carlos Reutemann nasce il 12 aprile 1942 a Santa Fe (Argentina). Molto veloce e dotato di classe naturale, sembrava colpito da una specie di maledizione nell’essere sempre sulla vettura giusta per vincere ma nell’anno sbagliato (vedi Ferrari nel 1977 e 1978, Lotus nel 1979, e Williams dal 1980 al 1982), vuoi per la scarsa competitività della macchina che prima o dopo di lui vinceva il mondiale, vuoi per l’ingombro mentale creato dal compagno che a mano a mano divideva con lui il box: i vari Niki Lauda, Gilles Villeneuve, Mario Andretti e Alan Jones.

Carlos Reutemann e il Mondiale Rally
Al via della prima edizione del Rally di Argentina valido per la massima serie internazionale, quindi 1980, sulle strade della provincia di Tucumán, Fiat, Peugeot, Datsun e Mercedes, portarono i vari Hannu Mikkola, Timo Makinen, Shekar Mehta, Walter Rohrl, Markku Alen, Attilio Bettega, eccetera. Tra questi, il pilota argentino Carlos Alberto Reutemann.
Pilota affermato in F1 con i team Brabham, Lotus, Ferrari e Williams e conosciuto dal grande pubblico come “Lole”, lo spettacolare driver argentino era vice campione del mondo F1 del 1981 e terzo per ben tre volte. Aveva corso anche con sport prototipi, ma i rally del WRC gli mancavano. E così decise di stabilire un record imbattuto durante la sua vita. Carlos Reutemann è riuscito ad andare a podio in F1 e nel Campionato del Mondo Rally. E come lui, mai più nessuno.
Il primo podio nel WRC arriva proprio al Rally di Argentina 1980. Carlos faceva parte dei piloti ufficiali di Fiat. Era nella squadra principale, insieme a Walter Rohrl, che ovviamente vinse la gara. Entrambi correvano con la Fiat 131 Abarth Rally. La seconda posizione – in quella edizione – spettò ad Hannu Mikkola con la Mercedes 500 e l’ultimo gradino del podio fu per un applauditissimo Carlos Reutemann.
Il Rally di Argentina 1980, ufficialmente 2º Rally Codasur Ultra Movil YPF, era stata la seconda edizione del Rally di Argentina e il sesto round del Campionato del Mondo Rally. È stato l’ottantunesimo rally di Campionato del Mondo organizzato dalla FIA. L’inizio è stato dato da quattro città sudamericane (Asunción, Buenos Aires, Fray Bentos e Uruguaiana) e l’arrivo era posizionato a San Miguel de Tucumán.
Ovviamente, non fu quella l’unica occasione in cui Reutemann si mise in evidenza nei rally del massimo campionato internazionale. Cinque anni più tardi, quindi nel 1985, Reutemann lo ritroviamo nel team Peugeot Talbot Sport, che all’epoca è diretto da Jean Todt, e sempre al via del Rally di Argentina. Con il pilota di F1, al volante delle Peugeot 205 Turbo 16 Gruppo B ci sono Timo Salonen e Ari Vatanen. Vincitore di quella edizione è Timo Salonen (Peugeot), il secondo posto va a Wilfred Wiedner (Audi) e il terzo a Carlos Reutemann (Peugeot).
Questo risultato di “Lole” fu più importante di quello precedente, per quel che riguarda il contesto, nonostante in termini numerici non vi sia apparente differenza (terzo nel 1980 e terzo nel 1985). Reutemann aveva chiuso con la F1. Il Mondiale 1985, invece, segnava l’inizio di una nuova era con il felice debutto dell’Audi quattro, la prima vettura a trazione integrale a prendere parte a un rally iridato. Le auto tedesche riuscirono ad aggiudicarsi tre gare. Ma non solo. Nella corsa sudamericana, Vatanen fu vittima di un incidente che quasi gli costò la vita.
Vi fu inoltre la prima vittoria in un rally mondiale per una donna con la francese Michèle Mouton che, navigata dall’italiana Fabrizia Pons, vinse il Rally di Sanremo proprio alla guida di una quattro. Anche la Renault e la Mitsubishi si misero in gioco nel massimo campionato, rispettivamente con la R5 Turbo, vittoriosa al Rally di Monte-Carlo, e con la Lancer 2000 Turbo che esordì al Rally dell’Acropoli ma non ottenne risultati significativi al termine della stagione.
La sua carriera in Formula 1
Incominciò l’attività con vetture turismo e diventò ben presto il più promettente corridore sudamericano nella Temporada di F2: i successi gli consentirono di essere scelto dall’Automobile Club che lo sponsorizzò per una stagione in Europa con la Brabham. Debuttò in Formula 1 nel Gran Premio d’Argentina del 1972 al volante di una BT34 motorizzata Ford: in prova ottenne la pole position, ma in gara dovette accontentarsi di un settimo posto finale. Con la Brabham corse fino al 1976, ottenendo la sua prima vittoria nel Gran Premio del Sudafrica del 1974 e conseguendo altri tre successi negli anni successivi.
Nel finale della stagione 1976 abbandonò la casa inglese e corse a Monza al volante della Ferrari, che stava cercando un nuovo pilota per sostituire Niki Lauda (ritenuto non più all’altezza dopo il grave incidente occorsogli al Nürburgring qualche settimana prima); a fine stagione fu invece l’altro ferrarista Clay Regazzoni a far posto all’argentino. Nel 1977 Reutemann doveva quindi essere il pilota di punta: vinse subito in Brasile, ma poi si perse in mille difficoltà e il titolo mondiale andò invece a Lauda, dato troppo frettolosamente per finito. Anche nel 1978 continuò l’avventura in Ferrari ma con un nuovo compagno di squadra, l’esordiente Gilles Villeneuve; arrivarono quattro vittorie per l’argentino, ma il titolo fu appannaggio di Mario Andretti e della sua imbattibile Lotus 79.
Reutemann nel 1979 decise allora di accasarsi proprio presso la Lotus, ma la squadra non era più quella dell’anno prima e arrivarono solo alcuni podi e niente più. Per il 1980 firmò quindi per la Williams, come spalla del compagno Alan Jones destinato a conquistare il mondiale; l’argentino riuscì però a togliersi una bella soddisfazione vincendo il prestigioso Gran Premio di Monaco.
Il 1981 fu l’anno cruciale della sua carriera. Sempre al volante della Williams, si ribellò allo status di seconda guida e a Jacarepaguá superò il compagno Jones, ignorando gli ordini dai box e andando a vincere: i due piloti divennero nemici in casa. Reutemann, grazie a un’altra vittoria in Belgio e a numerosi piazzamenti, arrivò in testa alla classifica mondiale, lottando strenuamente con il giovane brasiliano della Brabham Nelson Piquet. Si arrivò all’ultima gara, il Gran Premio di Las Vegas, con l’argentino in vantaggio di un punto: durante le prove Carlos realizzò il miglior tempo e partì dalla pole ma, a causa del suo comportamento all’inizio dell’anno nei confronti di Jones, la Williams non lo aiutò sicché l’argentino, sotto pressione, non riuscì ad andare a punti, mentre a Piquet bastò un quinto posto per superare il rivale e diventare campione del mondo; da questa vicenda nacque anche il soprannome “el Gaucho triste”.
La delusione fu molto forte e, ormai demotivato, dopo aver disputato i primi due Gran Premi del 1982 — e anche a causa della guerra delle Falkland, e dei conseguenti problemi di un argentino indesiderato in Inghilterra — decise di ritirarsi dalla Formula 1.
La sua vita dopo il ritiro
Nell’immediato si dedicò ai suoi poderi nella pampa argentina. In seguito si diede con successo alla politica, facendosi anche eleggere governatore della sua provincia natia. Rimasto legato all’ambiente Ferrari, in occasione del fine settimana del Gran Premio d’Argentina 1995, prima della gara la scuderia di Maranello gli regalò un giro di pista a bordo della monoposto della precedente stagione, la 421 T1, con applicato il suo numero 11 degli anni a Maranello, tra l’ovazione degli spettatori; ancora l’8 dicembre 2004, in visita al circuito di Fiorano, all’età di 62 anni Reutemann poté testare la monoposto F2004 appena laureatasi campione del mondo.
Morì nella natìa Santa Fe il 7 luglio 2021, all’età di 79 anni, dopo mesi difficili e vari giorni di terapia intensiva, in seguito a complicazioni dovute a un tumore del fegato che gli era stato diagnosticato quattro anni prima.