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Audi quattro S1 E2: esemplare da 2 milioni di euro

Audi quattro S1 E2

In un test, una Audi quattro S1 E2 scattò da 0 a 160 km/h in 8,9 secondi. Da rottura della milza. Una delle grandi caratteristiche dell’E2 era la riduzione e la distribuzione del peso, con molte parti pesanti spostate nella parte posteriore, inclusi il radiatore, le ventole e persino l’alternatore. Desiderosi di massimizzare ogni possibile vantaggio, gli ingegneri Audi si battevano in FIA per l’adozione delle appendici aerodinamiche, necessarie per il raffreddamento della parte posteriore dell’auto.

Le regole di omologazione del Gruppo B avevano creato un “laboratorio” per i Costruttori in cui sviluppare e introdurre nuove tecnologie di altissimo livello. Nessuna Marca ha mai incarnato quell’ambizione come l’Audi, che ha introdotto il concetto delle quattro ruote motrici in prova speciale, cambiando per sempre lo sport dei rally e creando una delle vetture più ricercate nella storia dell’auto.

Famosa per le sue avvincenti battaglie con la rivale Lancia (e più tardi con Peugeot), per i veri appassionati l’auto da rally definitiva del Gruppo B resta l’Audi quattro S1 E2. L’Audi era già entrata con successo nel Gruppo 4 prima che la FIA cambiasse le categorie di omologazione. E mentre i regolamenti del Gruppo B alla fine portavano a velocità incredibili e a un livello di pericolosità ingestibile, questa categoria in realtà si ritrovava a capo dello sviluppo automobilistico, altrimenti fermo.

Mentre altri Costruttori cercavano di recuperare il ritardo – Lancia iniziò lo sviluppo della Delta S4 nel 1983 – divenne chiaro che l’Audi aveva scelto la giusta strada di sviluppo, sottolineata dalle vittorie dominanti nei rally e dai Campionati del Mondo Piloti e Costruttori nel 1984. Il tallone d’Achille della quattro era il peso e la sua distribuzione.

L’introduzione della Sport quattro nel 1984 doveva rappresentare un importante cambiamento per il programma, ma i piloti dovevano fare i conti con un’auto che erogava quantità prodigiose di potenza, che quasi s’impennava. Il campione del mondo rally del 1984 Stig Blomqvist ha evitato di usare la quattro a passo corto fino a quando il suo titolo non è stato assicurato. Per il 1985, questi problemi dovevano essere risolti se si voleva combattere con Peugeot e Lancia.

audi quattro s1 e2
Audi quattro S1 E2 foto RM Shoteby’s

La E2 fece finalmente il suo debutto nell’agosto del 1985. Basata sulla Sport quattro, utilizzava ancora lo stesso blocco in lega a cinque cilindri con una testa in alluminio a 20 valvole. L’aria raffreddata veniva immessa nel motore da un enorme turbocompressore KKK e, nelle parole di Walter Röhrl, “il motore scaricava sempre la pressione e esplodeva. Nessuna macchina era così”. La potenza era di circa 550 cavalli, che era considerata la più alta in assoluto di qualsiasi auto del Gruppo B.

In un test, una E2 scattò da 0 a 160 km/h in 8,9 secondi. Da rottura della milza. Una delle grandi caratteristiche dell’E2 era la riduzione e la distribuzione del peso, con molte parti pesanti spostate nella parte posteriore, inclusi il radiatore, le ventole e persino l’alternatore. Desiderosi di massimizzare ogni possibile vantaggio, gli ingegneri Audi si battevano in FIA per l’adozione delle appendici aerodinamiche, necessarie per il raffreddamento della parte posteriore dell’auto.

Sebbene ci fossero stati grandi cambiamenti meccanici, l’aspetto più riconoscibile dell’E2 era la carrozzeria, in gran parte composta da carbonio-Kevlar per raggiungere il peso minimo di 1.100 chilogrammi. I pannelli compositi sono stati modellati in una galleria del vento per il massimo carico aerodinamico nel tentativo di trasferire quanta più enorme potenza possibile alla superficie stradale.

Questa S1 E2 in foto – acquistata all’asta a Londra da RM Shoteby’s per 1.849.600 sterline, ossia 2.069.712 di euro, nei primi di novembre 2022, ma con una quotazione di mercato che oscilla tra i 2 e i 2,6 milioni di euro – è stata identificata con il numero interno Audi di RE10 (indicato dal preparatore della carrozzeria Matter) e registrata IN-NP 31 a Ingolstadt il 5 novembre 1985, con telaio numero WAUZZZ85ZGA905010. È stata affidata all’ex campione del mondo di rally Hannu Mikkola e ad Arnie Hertz per il Lombard RAC 1985 Rally. Mikkola ha avuto un inizio lento del rally finendo nono nella prima tappa, ma ha fatto progressi costanti fino a quando non è arrivato in testa alla classifica generale dalla PS14. Ha comandato con un vantaggio quasi inattaccabile, con tre vittorie di tappa fino alla PS22, quando un problema al motore lo ha costretto al ritiro. A questo punto, ha consegnato il comando del rally e vittoria a Lancia, che stava debuttando con la sua nuova Delta S4 nel WRC.

interno audi quattro s1 e2
Quadro strumenti Audi quattro S1 E2, foto RM Shoteby’s

Dopo il RAC Rally, questa quattro è stata utilizzata come vettura test e per il Rallye del Portogallo 1986. Dopo che il Gruppo B fu bandito per la sua esagerata pericolosità, a cui si era arrivati comunque per andare dietro alle richieste degli ingegneri, questa S1 E2 fu venduta a Michael Gabel l’8 maggio 1985. Gabel era un buon cliente Audi e un noto collezionista.

Il nuovo proprietario voleva guidare il suo razzo da 550 cavalli su strada, quindi ha richiesto alcune modifiche per rendere il RE10 una vettura gestibile anche in città, tra cui i finestrini di vetro, un freno a mano “normale” e un lunotto opaco.

Gabel tenne questa Audi fino al 1998, quando passò nelle mani di Eckhard Homan. Il signor Homan l’ha usata nello Slowly Sideways di Reinhard Klein per alcuni anni, prima che fosse venduta all’ex campione di rally europeo e tedesco Armin Schwarz. Schwarz ha apprezzato questa E2 anche in alcuni eventi prima di venderla a una famosa collezione di rally nel 2012. Durante il suo periodo in questa collezione, RE10 è stata sottoposta a un restauro totale che includeva una nuova verniciatura a metallo ripulito da ogni impurità.

Da quando è entrata nella The Gran Turismo Collection, nel 2020, l’auto è stata utilizzata per eventi ed è stata mantenuta in ottime condizioni meccaniche da BGM Sport. Si ritiene che esistano solo 15 quattro S1 E2 delle 20 costruite da Audi. Di questi 15, solo sei hanno gareggiato in un rally WRC e solo quattro sono oggi in mani private. Di questo venerato quartetto, RE10 ha condotto una delle vite più affascinanti e soddisfacenti. Insomma, un eccezionale testimone del Gruppo B.