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Andrea Adamo, testimone di più epoche tecnologiche

Andrea Adamo

Ci sono tanti ingegneri italiani al vertice del motorsport internazionale nella storia dei rally. Quasi tutti, però, sono in pensione e sono transitati da Lancia. Da quei corridoi passa anche Andrea Adamo, classe 1971, vincitore di due titoli WRC Costruttori. Nel 2015 entra in Hyundai Motorsport come responsabile dei programmi sportivi per i team clienti con sede Alzenau, in Germania. Con Adamo il reparto è decollato. Mai prima di quel momento Hyundai aveva venduto tante vetture sportive in giro per il mondo.

A 14 anni già dicevo a tutti di voler fare l’ingegnere di auto da competizione…”. È il biglietto di presentazione dell’ingegnere Andrea Adamo nel corso di una lezione tenuta al master di race engineering della Quattroruote Academy nell’auditorium dell’Editoriale Domus. L’ingegnere di Cuneo, classe 1971, talento cristallino, fino al 2021 è stato a capo di Hyundai Motorsport e nei sei anni trascorsi al vertice del reparto sportivo della Casa coreana ha vinto due titoli di campione del mondo rally. È stato in tutti i sensi l’uomo del rilancio di Hyundai nelle corse a tutti i livelli, insieme ad Alain Penasse e a Michele Nandan.

Adamo è un ingegnere italiano simbolo di più epoche. Tra il 1995 e il 2008 lavora come tecnico dell’aerodinamica, ingegnere di gara, head designer e direttore tecnico nei campionati DTM e Superturismo. Dal 2009 al 2011 è alla Lola dove progetta alcune vetture per la categoria Le Mans Prototype. Inoltre, si dedica alla realizzazione di una Porsche Panamera per la Superstars Series e insieme a Claudio Berro realizza la Lotus Exige S R-GT, che però non correrà mai a causa dei mancati investimenti della Casa.

L’ingegnere di origini cuneesi ha una bella parentesi in N.Technology, che aveva ereditato il privilegio di possedere un team altamente qualificato, talentuoso e dedicato, con a capo un team di gestione guidato dai co-fondatori Mauro Sipsz e Monica Bregoli. In N.Technology il braccio operativo di Adamo (ma non solo il suo) è stato Marco Calovolo, team manager che ha lavorato su una vasta gamma di auto da corsa e con diverse squadre ufficiali, come la Lancia con la Delta 4WD, l’Alfa Corse con le 155 nel DTM e nel Campionato Italiano Super Turismo, la Minardi F1 197 nella Formula 1 e non ultime le Fiat Punto Rally di N.Technology e le Alfa Romeo 156 nei Campionati Mondiali, Europei e Italiani.

In questo contesto, in cui per un certo periodo operò anche Franco Cunico, Andrea Adamo arrivò come ex-direttore tecnico di Abarth con responsabilità di progettazione e sviluppo, e firmò le vetture di maggior successo della recente storia di rally e corse: Alfa Romeo 156 Super 2000, 156 D2 e ​​147 Super Production; Ferrari 575 GTC; Fiat Grande Punto Super 2000, Punto Super 1600, Abarth Grande Punto Super 2000, Pandakar e non da ultima la Porsche Panamera S.

Successivamente diviene ingegnere capo alla JAS Motorsport per il World Touring Car Championship e nel 2015 transita per un breve periodo in FCA Italy, dove prende parte alla progettazione del modello di serie Alfa Romeo Giulia. Sempre nel 2015 entra in Hyundai Motorsport come responsabile dei programmi sportivi per i team clienti con sede Alzenau, in Germania. Con Adamo il reparto è decollato. Mai prima di quel momento Hyundai aveva venduto tante vetture sportive in giro per il mondo.

Il customer racing che passione

Sempre più Costruttori – ragionava Andrea durante il master di Quattroruote – sono coinvolti nel settore corse clienti. Questo consente loro di spendere del denaro per realizzare le vetture, ma anche di recuperare gli investimenti vendendo ai team privati le auto, i ricambi e l’assistenza tecnica. Alla fine, magari il bilancio non si pareggia, ma la differenza è ragionevole e viene compensata con il ritorno d’immagine sul piano del marketing”.

Per un ingegnere, il customer racing ha degli obiettivi diversi: non devi badare solo alle prestazioni della macchina, ma anche fare in modo che la vettura sia affidabile e che la tua struttura sia organizzata in modo da poter rispondere tempestivamente a qualsiasi bisogno dei clienti, ascoltando e risolvendo i problemi differenti di ogni team e individuando set-up diversi dell’auto in base alla richieste”.

Molti non vedono il nostro come un vero lavoro, anche nell’ambiente delle corse – aveva raccontato l’ingegnere piemontese durante il corso –. Invece lo è: bisogna prenderlo sempre seriamente ed essere pronti a rimettersi in discussione. Al tempo stesso, non bisogna mai esagerare: nel motorsport, spesso, ognuno si sente molto importante, quando, invece, è necessario conservare il senso della realtà e non sovrastimarsi. Pur amando le corse, è necessario ricordare che non sono la cosa più importante del mondo: non siamo, per dire, cardiochirurghi…”. Però, definendo il proprio lavoro aveva detto: “È una delle esperienza più belle della mia vita”.

Nel prosieguo del corso Adamo aveva spiegato la complessità della vita di un ingegnere. Complessità rappresentata non solo dalle questioni tecniche come risolvere i problemi di sotto e sovrasterzo, come regolare i differenziali, meccanici o elettronici, per ottenere i risultati desiderati dai piloti, come tarare ammortizzatori e sospensioni e così via, ma aspetti assolutamente personali. E sì, perché anche un ingegnere riservato come Andrea Adamo ha una vita personale affettiva, sicuramente intensa. Ma un ingegnere di pista e rally è sempre in giro per il mondo e, quindi, bisognoso di affetti comprensivi della propria passione per il lavoro.

I sei anni al vertice del Mondiale

Non è un caso se, infatti, nel gennaio 2019 l’ingegnere Adamo viene promosso a team principal della scuderia ufficiale Hyundai nel Campionato del Mondo Rally, prendendo il posto di Michel Nandan. Sotto la sua guida, la squadra vince nella stagione 2019 il titolo Costruttori, il primo nella storia della Casa sudcoreana, ripetendosi l’anno successivo.

A fine 2021, dopo aver portato Hyundai Motorsport a sfiorare il titolo Costruttori, nonostante un’annata sfortunata, Adamo lascia improvvisamente il team. E questo fa tornare in mente il personaggio Adamo, ingegnere preciso e dotato di intuito e forza di volontà, innamorato della sua libertà e della sua vita, che decide di accettare nuove sfide. In pista la Hyundai sotto Adamo ha vinto nel WTCR due titoli piloti (2018 Gabriele Tarquini e 2019 Norbert Michelisz) e un titolo Costruttori (2018).

Rally o pista – aveva detto Andrea Adamo durante la lezione – per me non fanno grande differenza, quello che conta è fare ciò che piace e, soprattutto, si sa fare bene: io ho avuto esperienze in diverse specialità e l’unica di cui non ho un buon ricordo è la Dakar. Non tornerei volentieri a occuparmi di raid, anche se… mai dire mai”. Perché per un ingegnere, in particolare del calibro professionale di Adamo, l’importante è creare e centrare l’obiettivo preposto in una vita fatta di scoperte e sfide.