40 anni dal debutto di Mitsubishi alla Paris-Dakar

mitsubishi pajero, paris dakar 1983

Al suo primo tentativo alla Paris-Dakar, l’azienda aveva scelto di partecipare a una classe in cui erano consentite solo poche modifiche alle vetture di serie. La casa automobilistica schierò quattro di questi Pajero/Montero nell’evento. L’auto base aveva il tetto telato ed era dotata di un motore a benzina 2,6 litri 4G54. 

La quinta edizione della Paris-Dakar (poi Dakar Rally marchio itinerante), quella andata in scena nel 1983, fu memorabile non solo per la vittoria finale di Jacky Ickx, ma anche per la prima partecipazione assoluta di Mitsubishi Motors. Negli anni del dopoguerra, Mitsubishi Motors ottiene la licenza per la produzione di vetture per fuoristrada. 

La casa automobilistica giapponese aveva deciso di produrre un originale veicolo fuoristrada 4WD per soddisfare le nuove esigenze globali. L’anno prima, nel 1982, il Mitsubishi Pajer/Montero era stato lanciato appena in Giappone. Era un fuoristrada 4WD con un nuovo concetto che offriva eccezionali capacità fuoristrada, manovrabilità e comfort su strada. Alla fine, infatti, diventò un grande successo mondiale e la partecipazione alla Dakar Rally fu la strategia adatta per diffondere il nome del Pajero/Montero in tutto il mondo.

Al suo primo tentativo alla Paris-Dakar, l’azienda aveva scelto di partecipare a una classe in cui erano consentite solo poche modifiche alle vetture di serie. La casa automobilistica schierò quattro di questi Pajero/Montero nell’evento. L’auto base aveva il tetto telato ed era dotata di un motore a benzina 2,6 litri 4G54. 

Il dipartimento di ricerca sui motori dello stabilimento di Kyoto aveva messo a punto il motore, lucidando i collettori di aspirazione e di scarico, sostituendo il sistema di scarico e adottando una frizione rinforzata. Prima della spedizione in Francia, il motore fu messo al sicuro in un vano rinforzato mediante l’uso di traverse. 

I veicoli furono poi inviati alla società francese Bernard Maingret (SBM), che preparava vetture da corsa ed era stata incaricata da Sonauto, agente di importazione di Mitsubishi Motors in Francia. Per la quinta edizione dell’evento, il deserto del Ténéré ha fatto parte per la prima volta del percorso. Il deserto del Ténéré si estende per circa 700 km da Dirkou, nel Niger orientale, ad Agadez, a ovest. 

La regione era un mare di sabbia con dune dolcemente ondulate che si estendevano all’infinito. Il duro ma bellissimo percorso della traversata del Ténéré alla fine divenne una delle immagini più iconiche di quella Paris-Dakar. La lunga e colorata carovana era partita da Place de la Concorde a Parigi ed era arrivata nel Niger da Djanet nel sud-est dell’Algeria, attraversando il deserto del Ténéré. 

Poi si era diretta verso il Burkina Faso e la Costa d’Avorio, per arrivare fino alla Mauritania (a nord) e infine verso sud verso il Senegal. Il percorso prevedeva una distanza complessiva di oltre 12.000 chilometri di più di 5.000 di tappe competitive (prove speciali). A quel tempo, non c’era giorno di riposo fino al traguardo di Dakar e questo rendeva l’evento una delle sfide più difficili per i partecipanti. 

Ad un certo punto, forti tempeste di sabbia hanno causato la cancellazione di tre prove speciali. Fino a quel momento era stato uno dei rally più difficili (erano rimasti in gara solo il 32% degli equipaggi partiti). Il britannico Andrew Cowan fu la forza trainante del debutto delle Mitsubishi Pajero alla Dakar del 1983. 

Cowan aveva avuto anche un ruolo attivo, piazzandosi undicesimo assoluto e vincendo la classe Marathon, categoria che ospitava le vetture quasi di serie e soprattutto che vietava la sostituzione di parti importanti come la trasmissione. Il compagno di squadra francese George Debussy arrivò secondo di classe e quattordicesimo assoluto, assicurando una spettacolare doppietta al Pajero in quella classe.